“Giardino dell'Eden” è stato un concorso espositivo per un'installazione architettonica denominata "Plastic Monument". L’obiettivo del concorso è stato di aumentare la consapevolezza sull’impatto degli imballaggi in plastica sul nostro pianeta. Le nostre abitudini quotidiane sono permeate dal consumo di enormi quantità di risorse, che mettono al primo posto la comodità e il conforto dei bisogni immediati ai quali non siamo più disposti a rinunciare. Il progetto è stato pensato come un'installazione che presenta su piccola scala le conseguenze del consumo di massa di imballaggi in plastica monouso.

Il padiglione è concepito come uno specchietto del nostro mondo, come un giardino paradisiaco dove si accumula la spazzatura. La pianta, simmetrica e con l'acqua al centro, si ispira ai giardini persiani, un'oasi in mezzo al deserto. Nei "letti" racchiusi da una morbida rete cresce una vasta vegetazione. I visitatori durante il loro percorso saranno incoraggiati a smaltire gli imballaggi di plastica tra le piante durante la visita al padiglione. Nel corso del tempo, la quantità di rifiuti nella rete aumenterebbe così tanto da coprire le piante e forzare la rete. Le aiuole si allargherebbero invaderebbero i sentieri rendendoli di fatto impraticabili. Alla fine nessuno potrà entrare nel Giardino dell'Eden. Potremo osservare chiaramente le conseguenze dei nostri rifiuti.

Non ci resterà che uno sguardo allo specchio sopra il padiglione, un riflesso che può contenere un barlume di speranza e un punto di riflessione.